Michele La Ginestra in 'Mediano di spinta'

Michele La Ginestra in 'Mediano di spinta'

Michele La Ginestra, dopo il successo della scorsa stagione, ritorna al teatro Sette con il suo monologo, e, nel solito stile brillante e spensierato, ci racconta una storia di calcio, di amore e di amicizia…di un uomo abituato ad allenarsi, sempre, costantemente… anche per scrivere una lettera. Un vero e proprio racconto teatrale, arricchito dalla penna di Adriano Bennicelli, dalla regia di Roberto Marafante, e impreziosito dalla presenza in scena di tre musicisti, che accompagnano il racconto, punteggiandolo con le note di Antonio Di Pofi. Uno spettacolo divertente e profondo, per parlare della vita partendo dal calcio.

 

 

“Il calcio è come un pianoforte: otto persone lo caricano in spalla, e tre lo sanno suonare. … Io faccio parte delle prime otto!” Così potrebbe cominciare la mia storia…la storia di un calciatore, ma anche quella di un marito, di un figlio, di un amico che, lontano da tutti, sta cercando se stesso. Non è facile trovarsi, ci vuole allenamento! Così come ci vuole per scriverti questa lettera, mio caro amico Tino… una lettera che sto preparando da più di 15 anni, che potrebbe servire per chiarire a me ed agli altri il perché di molte cose… Ma anche nello scrivere, io mi sento… un mediano! E, come ben sai, i mediani non fanno la storia, i mediani sudano e basta, “recuperano palloni e lavorano sui polmoni”…Che poi è un modo più interessante per dire che non fanno niente di interessante…

Però, in questa storia, come nella vita, anche le cose meno interessanti possono sorprendentemente diventarlo…così come lo sbattere un pallone contro una saracinesca, può servire a vincere la solitudine…vero Tino?! è solo una questione di allenamento!

Il tuo amico Marco

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